Un mondiale, quello di Kazan, che ha dato grandi soddisfazioni e che si ricorderà come quello delle prime e delle ultime volte.
Esordi come quello nel nuoto sincronizzato misto che tanta gioia ha portato agli azzurri grazie ai due bronzi conquistati da Giorgio Minisini in coppia prima con Manila Flamini e poi con Mariangela Perrupato,
Addi come quelli di Tania Cagnotto che finalmente ha vinto la medaglia d’oro che le mancava e che con altri 2 bronzi ha chiuso una carriera mondiale costellata di successi.
Chiude la sua storia iridiata anche Federica Pellegrini e la chiude sotto le luci più scintillanti grazie all’argento che vale il sesto podio consecutivo nei suoi 200 stile e nella staffetta 4×200, in team con Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti che per la prima volta nella storia salgono sul podio in questa disciplina.
Sarà comunque a Rio 2016 che saluteremo per l’ultima volta queste due regine del nuoto italiano a cui sin da ora facciamo il nostro più affettuoso ed energico in bocca al lupo, perché il loro addio olimpico possa essere come quello di Kazan.
GLI ALTRI CAMPIONI CHE HANNO CELEBRATO L’ITALIA A KAZAN.
Un mondiale, quello di Kazan, che ha portato l’Italia sul podio ben 14 volte grazie anche ai successi delle altre squadre di nuoto, pallanuoto, tuffi e nuoto in acque libere.
Gregorio Paltrinieri per la prima volta vince l’oro nei 1500 e l’argento negli 800 stile libero stabilendo un record europeo. “Vincere la medaglia d’oro è quello che ho sempre sperato, per cui ho lavorato” – ha detto Paltrinieri. “La vittoria senza di lui (ndr lo sfidante cinese che si è ritirato prima della finale) non è la stessa cosa” ma resta il fatto che la sua assenza “non mi toglie niente”.
Simone Ruffini vince la gara dei 25 km di fondo piazzandosi davanti allo statunitense Alex Meyer e all’altro azzurro Matteo Furlan, che comunque conclude la sua performance con un ottimo risultato aggiungendo al medagliere italiano un altro bronzo oltre a quello già vinto nei 5 km di fondo.
Un bronzo anche per la staffetta italiana con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini, protagonisti della vittoria nei 4×100 stile libero dopo sette anni di distanza dall’argento di Melbourne.
Infine il Setterosa – nazionale femminile di pallanuoto – torna sul podio iridato dopo 12 anni con un bronzo vinto contro l’Australia vicecampione uscente.
I COMPLIMENTI ISTITUZIONALI
Arrivano le lodi del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi al presidente della Federnuoto Paolo Barelli per le 14 medaglie iridate conquistate a Kazan e i complimenti del Capo dello Stato Sergio Mattarella al Presidente del Coni Giovanni Malagò.
“Bravi, davvero bravi” – esclama Sergio Mattarella al Presidente del Coni – “Complimenti per le medaglie e per la bella immagine che avete dato del nostro Paese. La prego di estendere le mie felicitazioni alle atlete, agli atleti, ai tecnici e ai dirigenti. Vi aspetto a settembre al Quirinale con i campioni del mondo”.
Un grande successo raggiunto anche grazie all’incessante lavoro di squadra di tutti i professionisti che collaborano con la Federazione Italiana Nuoto e che il presidente Barelli ha voluto ringraziare ufficialmente con una lettera aperta che condividiamo con piacere.
Carissimi,
sono entusiasta di condividere le emozioni di giornate memorabili per tutti gli amici del movimento acquatico. Per la prima volta abbiamo conquistato medaglie in tutte le discipline ai campionati mondiali – nuoto, nuoto in acque libere, nuoto sincronizzato, tuffi e pallanuoto – peraltro esaltata dagli ori di Gregorio Paltrinieri nei 1500, Tania Cagnotto dal trampolino 1m e Simone Ruffini nella 25 chilometri.
Questo risultato, che ci consente di aggiornare il primato di numero di medaglie iridate conquistate in un’unica edizione (Fukuoka 2001 / 12; Kazan 2015 / 14), è motivo di orgoglio per tutti: atleti, tecnici, dirigenti, giudici, assistenti bagnanti, società sportive di ogni livello territoriale e nazionale ed è il premio per i sacrifici che continuate a sostenere e per l’encomiabile lavoro che svolgete con competenza e passione per mantenerci nell’élite internazionale.
Tutto il movimento deve sentirsi partecipe, rappresentato ed esaltato dai risultati delle Squadre Nazionali, che sono solo il vertice di una piramide sostenuta da una base di oltre 5.000.000 di praticanti che, insieme alle loro famiglie, vivono l’universo acquatico sposandone i principi di lealtà, rispetto e correttezza ed esercitandoli nella vita di tutti i giorni.
Tra la scuola nuoto e le medaglie c’è un lungo percorso di crescita, che rende donne e uomini migliori prima che giovani atleti e magari campioni. Questo è il mondo della Federnuoto formato da tutti Voi.
Grazie.
Paolo Barelli
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